Jack Sintini ha scritto la prefazione del libro “Il tuo sorriso ribelle” dedicato alla storia di Silvana Benigno, la mamma coraggio di Selci…
Avrei voluto conoscerti meglio Silvana. La prima volta che ti ho incontrata mi hai stupito. Eravamo ad una raccolta fondi, ad un momento di testimonianza, ad una di quelle giornate che purtroppo e che per fortuna ti hanno visto spesso protagonista. Mi sei corsa incontro, come se ci conoscessimo da sempre, con quel tuo sorriso speciale e la bandana colorata sulla fronte. I tuoi occhi non seguivano il tuo sorriso, come quelli di tutti noi quando siamo nella prova, quando affrontiamo la chemioterapia. E così.. ti ho subito riconosciuta. Eri mia “sorella”. Ti ho riconosciuta perché la chemio non fa sconti, ti toglie il sorriso dagli occhi. Me lo fece notare un giorno mia moglie, durante il nostro percorso di cure: “…hai visto Jack? In terapia avete tutti lo stesso sguardo, anche se sorridete i vostri occhi non ridono!”. “Lo sai perché?” le dissi: “Perchè il cancro prova a spezzarti, e durante questi mesi, anche se ci sono giorni meno difficili, giorni più rilassati, dentro non smettiamo mai di lottare. Siamo impegnati, siamo concentrati, determinati e aggressivi”.
Silvana, tu hai lottato e la tua lotta è la vera vittoria sulla malattia. Con grinta, coraggio e senso di sacrificio sei scesa in campo ogni ora del tuo percorso e lo hai fatto come un vero leader. Saresti stata un grande capitano, in qualsiasi squadra, di qualsiasi sport. Credimi.
Durante la mia carriera sportiva ho imparato tante cose, ma una cosa su tutte mi è sempre stata chiara, non si è vincenti solo quando ti mettono al collo la medaglia. La vittoria è qualcosa di molto, molto più profondo. Per vincere devi aver saputo dare tutto, in ogni circostanza, senza mollare mai. Si vince anche quando gli altri, avversari, compagni e spettatori, finita la gara, non riescono a smettere di pensare alle tue gesta, alle tue azioni di qualità, alle emozioni che hanno provato vedendoti combattere. Si vince ogni volta che non si abbassa la testa, puro e semplice.
Nello spogliatoio saresti stata quell’elemento virtuoso da non perdere mai di vista, quel giocatore che si distingue per dedizione, comprensione, empatia e voglia di vincere. Mi hai ispirato dal primo istante, il tuo esempio resterà per sempre nei miei occhi e sono felice di sapere che la tua eredità sia nelle buone mani di tutte le persone che ti hanno amata. Penso a tuo marito Fabrizio, non ne parlo per non essere banale, e penso a tua figlia Federica che saprà essere il tuo orgoglio.
Sei forte amica mia, queste pagine sono l’ennesimo grande dono per noi.
Grazie per averle scritte, attraverso la mano di chi ti vuole bene, tenendo la testa alta e condividendo generosamente la tua enorme solidarietà. Si dice che il coraggio non sia assenza di paura, ma piuttosto sapere affrontare la paura. Non potevi indicarci la strada in modo migliore. Grazie davvero, dal profondo del cuore, adesso andiamo avanti, tutti insieme, ognuno sul suo campo da gioco… “Alla faccia del cancro!”.
Jack Sintini